Tuesday, February 2, 2010

Manifesto Hacker

Riflettendoci bene, ho deciso che una delle prime cose che occorre apprendere, nel lento cammino verso la nerdizzazione, è cosa significhi il termine hacker.
Tutti l'abbiamo sentito pronunciare, almeno una volta. Ma sempre con le più svariate accezioni. Quindi l'hacker è quel ladruncol che buca i server delle banche per rubare soldi, l'hacker è quel maledetto che programma i virus che ogni giorno impallano i nostri computer, l'hacker sei anche tu quando installi la tua copia di Word of Warcraft pirata.

Ebbene no, hacker significa qualcosa di più. Ma eviterò di definirne io il suo significato corretto. Sfrutterò piuttosto un testo ormai diventato famoso, scritto in un carcere nel lontano 1986 da un hacker in persona e pubblicato sulla famosa rivista Phrack.
Quella che pubblico di seguito è una mia traduzione.

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Quello che segue è stato scritto poco dopo il mio arresto...

\/\ La Coscienza di un Hacker /\/

di

+++ The Mentor +++

Scritto l'8 gennaio 1986
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Un altro è stato catturato oggi, è su tutti i giornali. "Adolescente Arrestato in uno Scandalo di Crimini Informatici", "Hacker Arrestato dopo aver manomesso una Banca"...
Maledetti ragazzi. Sono tutti uguali.

Ma hai mai provato, dall'alto delle tue tre lauree in psicologia e del
tuo tecnocervello anni '50, a dare uno sguardo oltre gli occhi di un hacker? Ti sei mai chiesto cosa lo ha risvegliato, quali forze lo hanno plasmato, cosa lo ha forgiato?
Io sono un hacker, entra nel mio mondo...

Il mio è un mondo che incomincia a scuola... Sono più intelligente
della maggior parte degli altri bambini, questa merda che ci insegnano mi annoia...
Maledetto sfaticato. Sono tutti uguali.


Sono alle medie o al liceo. Ho sentito gli insegnanti spiegare per la
quindicesima volta come semplificare una frazione. L'ho capito. "No, professoressa, non l'ho scritto sul compito. L'ho fatto a mente..."
Maledetto ragazzo. Sicuramente ha copiato. Sono tutti uguali.


Ho fatto una scoperta oggi. Ho trovato un computer. Aspetta un attimo, è forte! Fa quello che voglio io. Se fa un errore, è perché sono io che ho incasinato tutto. Non perché non gli sto simpatico...
O perché si sente minacciato da me...
O perché pensa che io sono più intelligente...
O perché non gli piace insegnare e non dovrebbe essere qui...
Maledetto ragazzo. Passa tutto il tempo a giocare. Sono tutti uguali.

E poi è successo... una porta si è aperta sul mondo... precipitandosi lungo la linea telefonica come eroina nelle vene di un drogato, un impulso elettronico viene lanciato fuori, un rifugio dalle incompetenze di tutti i giorni viene cercato... Ho trovato un forum.
"Ecco... io appartengo a questo..."
Conosco tutti qui... anche se non li ho mai incontrati, anche se non sono mai andato loro incontro, anche se magari non sentirò più nulla da loro... Vi conosco tutti...
Maledetto ragazzo. Si collega di nuovo alla linea telefonica. Sono tutti uguali...

Puoi scommetterci le palle che siamo tutti uguali... siamo stati imboccati con omogeneizzati a scuola quando chiedevamo disperatamente una bistecca... i piccoli morsi di carne che sfuggivano di tanto in tanto erano già masticati e privi di sapore. Siamo stati dominati da sadici, o ignorati dagli apatici. I pochi che avevano qualche cosa da insegnarci ci scoprivano come pupilli desiderosi, ma quei pochi erano come gocce d'acqua nel deserto.

Ora è questo il nostro mondo... il mondo dell'elettrone e dello switch, la bellezza del baud.
Usiamo un servizio che esiste già senza
pagare per una cosa che potrebbe essere straeconomica, se non fosse gestita da ingordi approfittatori, e ci chiamate criminali.
Esploriamo... e ci
chiamate criminali.
Ricerchiamo la conoscenza... e ci chiamate criminali.

Possediamo un'esistenza che prescinde dal colore della pelle, dalla
nazionalità, da pregiudizi religiosi... e ci chiamate criminali.
Costruite
bombe atomiche, dichiarate guerre, uccidete, imbrogliate, e ci mentite tentando di farci credere che è per il nostro bene, e ancora, i criminali siamo noi.

Sì, io sono un criminale.
Il mio crimine è quello della curiosità.
Il
mio crimine è quello di giudicare le persone per quello che dicono e pensano, non per l'aspetto che hanno.
Il mio crimine è quello di essere
più intelligente di te, cosa che tu non mi perdonerai mai.

Io sono un hacker, e questo è il mio manifesto. Potrai fermare questo individuo, ma non puoi fermarci tutti... d'altra parte, siamo tutti uguali.

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